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"...Giovanni Porcella è un pittore che sa estrarre da un ipotetico, magico cilindro, innumerevoli elementi, atti a mettere in essere il proprio stato d'animo... Ha sempre cercato, con impegno caparbio, di presentare al suo pubblico un autonomo percorso di ricerca, ricco d'una molteplicità di immagini e di colori e di segni, che ne stilano un carattere ben definito... Si può affermare senza ombra di dubbio che la sua pittura sia costantemente avvicinabile all'emozione, come all'analisi di ciò che egli è attorno e che convive con lui: luci e ombre, vibrazioni improvvise, malinconie, riflessioni, sentimenti autentici espressi senza mezzo termine, come se stessero seguendo la corrente di quel fiume che è la sua stessa esistenza. Un poco introverso, Porcella non cerca l'eclatante, ed è identificabile con una pittura che mai è fuga dalla realtà; semmai è di volta in volta racconto, interpretazione, aspettativa, sogno, con un inserimento totale nel vasto campo di interessi socio-culturali che gli danno l'opportunità di dar concretezza ad un modo onesto d'agire giorno dopo giorno, senza stasi..."
Lodovico Gierut, 2000

"...Fantasia e sensibile osservazione della realtà sono gli ingredienti principali dell'espressione pittorica dell'amico Giovanni, "viareggino" di adozione. Ritrattista, paesaggistica,acuto interprete di eventi socio-politici, nonché storici, insomma un artista figurativo eclettico e completo. I suoi ritratti, siano essi di familiari, di amici o di celebri personaggi, come la prorompente Stefania Sandrelli, sanno cogliere non solo i tratti esteriori visibili di questi volti noti o meno noti, ma soprattutto l'interiorità e le espressioni più intime dei soggetti. I suoi paesaggi, spesso creati in vere e proprie estemporanee, pur riproducendo minuziosamente la realtà dei luoghi, non sono mai privi di una fantasiosa e romantica interpretazione, una sorta di volo pindarico che tuttavia non gli impedisce di seguire con grande attenzione ciò che accade, non solo intorno a lui, ma addirittura nel mondo. Ed ecco fermare sulla tela avvenimenti e situazioni importanti, ma che spesso sfuggono alla nostra attenzione, come le problematiche del terzo mondo, le deviazioni e le contraddizioni della nostra società civilizzata, o episodi storici. Insomma ogni quadro è una storia a sé stante, un momento della sensibilità e dell'interiorità dell'artista che si contrappone alla superficialità e all'aridità della vita contemporanea: opere né antiche, né moderne, ma tese a ricercare l'essenza della realtà e la poesia della vita, un omaggio al vero e al bello..."
Silvana Neri, 2003

"...Artista di spiccata sensibilità Giovanni Porcella, riunisce in sè fantasia e amore per il bello.
Pur alternando periodi di intenso lavoro a periodi di scarsa attività, riesce a cogliere nelle proprie opere quell'attimo di tenerezza, di compassione o di pietà per quelle realtà difficili, deplorevoli, piene spesso di dolore e vergogna ("Ruanda") a causa della fame nel mondo. Attimi in cui il suo intimo e la sua persona prediligono coloro che si affrancano dalla schiavitù dall'abbrutimento, dall'oppressione della guerra (quadro storico "La liberazione del Kuwait"). Animo sensibile e condivisione per la sofferenza altrui contraddistinguono il suo essere, ma anche gioia che traspare dai ritratti di questo eclettico pittore che sa capire, nell'espressione più alta del suo dipingere, l'interiorità dei suoi soggetti. Vedi "A Barbara", sua compagna, nel giorno del suo matrimonio, o l'omaggio dedicato all'amico Osvaldo, recentemente scomparso, in cui Porcella esprime l'indole mite e pacata del personaggio in una trasparenza di sentimenti dei momenti felici. La pittura di Porcella affronta anche tematiche più complesse, filosofiche, che trascendono la realtà.
Sono immagini che riemergono dall'animo di chi le ha già fatte proprie, piene di fascino, scaturite da ricordi visivi e rielaborate mentalmente tra sogno e realtà..."
Barbara Tommasi, 5 settembre 2003

"...L'intero percorso di Giovanni Porcella, un artista nato all'alba della civiltà industriatizzata, ci appare in una lettura complessiva, non solo di radicata coerenza, definito dall'istintiva convinzione dove un intellettuale deve confrontarsi e mettersi in discussione di continuo con l'esistenza del proprio tempo e tuttavia resta fedele ad una poetica personale e unitaria, ma sviluppato armoniosamente in una continuità narrativa che, costeggiando una successione di cifre estetiche, ne assimila con il proprio lavoro una rotta ancora aperta, precisa e mirata.
Porcella inizia la sua avventura artistica, nel contesto della sua città, dove a pieno titolo le Arti Maggiori fanno parte del tessuto storico-sociale a cui l'amico Giovanni si è sempre interessato. E' certo che l'eredità della lezione culturale della sua terra è riverberata nella sua arte, non come ispirazione ma bensì come lezione, il substrato delle ascendenze viareggine sono assenti all'apparenza, ma per quanto l'individuazione possa essere difficile, come prima indicato, sono il frutto dell'insegnamento dei Grandi Maestri locali che appartengono alla storia dell'arte Italiana, e non solo, che hanno immortalato sulla tela immagini di sublime poesia che scaturisce da questa sub regione della Toscana conosciuta, anche oltre dei confini nazionali, con il nome Versilia. La pittura del Nostro è dedicata a ciò che appartiene alle derive del concreto che conosce le quinte della storia del passato e presente, un' iconografia indicativa di una tradizione figurativa, che non chiede all'osservatore la risoluzione di esasperanti problemi, non impone sacrifici per penetrarvi, è l'intento dell'esecutore che si apre immediatamente al dialogo con l'amatore d'arte. Il complesso dell'opera di Porcella, dove i suoi dipinti possiedono una propria ragione esistenziale, pur avendo delle pause di produttività, è vario per tecniche, si va dai quadri ad olio di interessanti dimensioni, disegni, tempere, appunti grafici, il tutto amalgamato da un'intensa significazione d'intenti privi di citazioni dell'ovvietà. Qualunque sia il soggetto rappresentato, una marina, una natura morta, una figura di nudo in posa anatomica, una statua o un'istanza dalle reminescenze storiche, l'artista mira al possesso della verità delle cose. Paesaggi, dall'impianto essenziale o particolareggiato, ritratti dal sapore intimistico e nella natura trova espressività di conquista cromatica e concettualità della gioia del dipingere. Ogni opera che l'autore ci propone sotto il profilo prismatico, è ricca di gamme colorate, ben miscelate tra loro e modulate nelle varianti del chiaro scuro; che siano quelle calde dei gialli e dei rossi o con la preminenza di quelle fredde, gli azzurri e i verdi, il risultato è la traduzione dell'idea nella gestualità, quindi le campiture cromatiche fuse con le solide basi grafiche sono il completamento del palcoscenico dove si completa l'evento voluto dall'artista. Proporre un codice d'interpretazione del suo lavoro, un'equazione tra linguaggio ed emancipazione del pensiero, è un'analisi che ci pone su questioni ancora aperte, giacché anche se la maturità dell'uomo-pittore è sopraggiunta, la natura delle motivazioni dettate dalla ricerca della decifrazione sono ancora in essere, un lucido sogno che interiorizza, sedimenta e puntualizza la realtà di comunicarla".
Enrico Dei, Aprile 2006

"...All'amico Giovanni,
fare arte è sempre stato un bisogno di comunicazione e di testimonianza dell'uomo.
Gli artisti dovrebbero operare in seno all'oggettualità e con la loro arte creare nuovi mondi, rendendoli migliori. Giovanni Porcella può essere annoverato tra questi artisti; egli si esprime con una selezionata successione di campiture: marrone, ocra, grigio, bianco e nero. Tra i lavori più interessanti di Porcella ci sono notevoli ritratti, realizzati per alcuni personaggi molto noti dello spettacolo, come l'attrice Stefania Sandrelli e il regista Mario Monicelli, nei quali l'artista è riuscito, con grande maestria, ad "impressionare" la tela restituendo allo sguardo del fruitore, ogni personaggio con una propria connotazione psicologica.
Nella produzione di Porcella spiccano anche suggestivi scorci versiliesi e malinconiche vedute del porto di Viareggio, avvolto dalla nebbia e dal vapore, nelle prima ore del mattino. La solitudine impera e fa sì che tutti i luoghi creati nell'universo di Porcella, rimangano puri dalle contaminazioni dell'umanità...".
Doriano Gioia, storico dell'arte, Roma, 29 giugno 2009

"...Porcella è un amico, lo conosco da molti anni quindi mi è venuto spontaneo scrivere queste riflessioni sulla sua attività di pittore. Pittore autodidatta, anche se è in possesso del diploma di maturità artistica, secondo me nessuno gli ha insegnato a disegnare e a dipingere, ha imparato tutto da solo, osservando, studiando e dipingendo, è per lui primario il bisogno di esprimersi con il disegno ed il colore. Sono felicemente meravigliato quando negli ultimi dipinti ho visto la ricerca insistente della buona pittura, di rendere in un quadro un momento poetico. L'equilibrio leggerissimo ma perfetto delle sue opere suscita delle vere emozioni, soprattutto oggi dove la pittura va verso conquiste indefinibili, verso la ricerca di idee banali o di inutili provocazioni. Pittore legato alla realtà visiva, sa cogliere aspetti della natura che ,si snodano sui fili sottili dell'emozione interiore. Il segreto della bellezza delle sue opere è che (un elogio della semplicità) alla riconsiderzione della poesia e la raggiunge perché dipinge nella pienezza dell'ispirazione, dipinge come sente, non come vede. La pittura, io credo, sia un'espressione privilegiata dell'animo umano, un grande dono. Porcella lo sa, quindi dipinge per se stesso considerandolo un esercizio di approfondimento, una continua ricerca, ma sempre coerente con la linea della tradizione figurativa toscana, che va da Rosai a Viani ai nostri Viareggini Santini e Marcucci, della quale ha colto motivi di seria educazione al disegno. I suoi ritratti hanno una preparazione e una notevole abilità tecnica, e nei paesaggi è un ritmo di segni, di vibrazioni di colore, che rivelano al meglio la personalità in espansione del pittore...".
Marco Dolfi, Viareggio, 30 giugno 2009